Franco Accursio Gulino

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acrilico su legno 120 x 100

ritratto di Franco Accursio Gulino il quale nasce a Sciacca nel 1949. Si abilita all’insegnamento di Storia dell’Arte Disegno Geometrico e architettonico presso l’Università di Palermo. Dopo avere operato a Milano e Ferrara tra il 1970 e il 1973 oggi vive tra Sciacca e Roma.
Gulino cambia continuamente studio ma ne ha sempre due: quello della pittura e quello del pensiero. Una “grotta” nel centro storico dove dipinge, un eremo sul promontorio che guarda al mare dell’Africa dove pensa, progetta e scrive.
Ed è proprio da questo promontorio che Gulino trae ispirazione per le opere dedicate alla vicenda storica dell’isola Ferdinandea.Un artista nell’arco della sua vita, si manifesta nella società, lascia un segno, una memoria e poi scompare.Così l’isola Ferdinandea interpetrata da Gulino come un’entità pensante, sceglie la libertà, rifiuta la violenza e l’ottusità degli uomini scomparendo con i suoi segreti. Gulino presenta il suo lavoro artistico, che da sempre si è mosso sul versante tra culture diverse, a volte artificialmente contrapposte all’opinione comune, nel tentativo non solo di avvicinare mondi ritenuti aprioristicamente lontani e impermeabili, ma di mostrare le molteplici interconnessioni tuttora presenti tra Oriente e Occidente, favorendo e facendo rifluire il dialogo e lo scambio tra di essi. Le vecchie porte suggeriscono il tema dell’attraversamento, della disponibilità al dialogo e quello della memoria culturale, adattando l’idea della circolarità spaziale e temporale di presente e futuro, di vicino e lontano. L’artista siciliano, ha incentrato il suo lavoro “Clandestinus” sull’annullamento delle barriere culturali e delle inutili contrapposizioni frontali. Le sue opere sono state presentate in rassegne nazionali ed internazionali ottenendo premi e riconoscimenti. Numerose sono le collezioni pubbliche e private.

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